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La conferenza del 1890 su "Scienze della natura e arti figurative" di Emil du Bois-Reymond rappresenta uno degli sforzi teoretici di fine Ottocento più autorevoli per verificare le possibili relazioni tra scienze e arti. Distanziandosi dall'ideale romantico tedesco di una "filosofia della natura", il testo anzitutto distingue i campi: da una parte la scienza della natura, sapere sperimentale e meccanico, dall'altra il regno del bello e della libertà. Lo scienziato tuttavia ne vede i legami proficui, come, ad esempio, quelli tra l'allora nascente tecnica fotografica e l'ambito culturale delle arti figurative. Una pagina significativa di quell'immensa opera di emancipazione dei saperi positivi che passa attraverso l'elaborazione di alcune idee quali "cultura", "storia universale", "progresso scientifico".